Il momento opportuno?

Ieri riflettevo su una cosa sconvolgente. Ho sempre pensato di essere una ragazza abbastanza forte, indipendente, che non si fa fregare da mazzi di fiori e belle parole. E, in fondo in fondo, ho sempre un po’ deriso quelle ragazze convinte che l’amore sia tutto, che se vanno in giro vestite di rosa, con un incomprensibile ottimismo romantico. Ma ieri, pensando alla fine della mia storia, ai miei comportamenti, ai buonanotte controllati ricontrollati e poi inviati, all’impegno nel cucinargli qualcosa, all’attenzione che ponevo nel vestirmi, mi sono resa conto che io sono una di quelle ragazze. Io mi sono lasciata trasportare dai sentimenti, io ho creduto di vivere in un bel sogno rosa, in cui tutto era bellissimo e saremmo stati insieme per sempre.

Questa è una lezione senza dubbio importante: anni e anni di scetticismo e di cinismo mi avevano convinta fossi forte e senza illusioni, quando mi è bastato avvertire i primi strascichi dell’amore, per lasciarmi andare completamente, dimenticando qualsiasi buon senso, vivendo come in un bel sogno.

Però la verità è che non mi pento affatto di questo. Voglio dire, che cavolo, la vita è già abbastanza complicata e ambigua, capricciosa, non sai mai quando potrai essere ancora cosi felice, provare ancora le stesse forti emozioni. Quand’è che possiamo essere sicuri di quando sarà il prossimo momento di felicità? Qual è il nostro prossimo kairos?

Per cui, si è vero, ho sofferto e sto soffrendo, mi manca tutti i giorni, e a volte mi sento una vera imbecille per essermi fatta film allucinanti su come lui sarebbe tornato da me, o immaginando hollywoodiane riconciliazioni. Ma sapete, credo sia anche questo il bello del kairos. E’ breve, e dura poco, ma una volta provato, sappiamo che il prossimo sarà altrettanto spettacolare.

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